Rigettato l’appello di Nuovo IMAIE contro Artisti 7607: il video “Una commedia italiana che non fa ridere” non è diffamatorio, ma un legittimo esercizio del diritto di critica.
“Abbiamo vinto una battaglia lunga sette anni“, il commento di Cinzia Mascoli, presidente della collecting.
Roma, 29 aprile 2025.
Rigettato l’appello di Nuovo IMAIE contro Artisti 7607: la Corte d’Appello di Roma conferma che il video “Una commedia italiana che non fa ridere” non è diffamatorio, ma un legittimo esercizio del diritto di critica. Ad affermarlo è la Sentenza n. 2241 del 09/04/2025 con cui la Corte d’Appello di Roma ha integralmente rigettato l’appello proposto da Nuovo IMAIE e da alcuni dirigenti dell’Istituto nei confronti della sentenza del Tribunale Civile di Roma n. 21697 del 2018 che aveva già escluso la natura diffamatoria dei video “Una commedia italiana che non fa ridere” (del 2012) e “Casa Ravello” (del 2013), diffusi dall’Associazione Artisti 7607, dichiarandoli espressione del legittimo esercizio del diritto di critica.
“Una commedia italiana che non fa ridere”, ha per protagonisti Giuseppe Battiston, Paolo Calabresi, Valentina Correani, Elio Germano, Valeria Golino, Neri Marcoré, Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Michele Riondino, Claudio Santamaria, Paolo Sassanelli, Riccardo Scamarcio, Valeria Solarino, Daniela Virgilio e l’indimenticata Franca Valeri.
Scrive la Corte d’Appello: “Le affermazioni reputate diffamatorie, valutate nel loro complesso, costituiscono valutazioni fondate su dati oggettivi, che trovano conferma nella documentazione in atti, pur essendo oggetto di interpretazione critica”. Dichiara Cinzia Mascoli, presidente di Artisti 7607: “a sette anni dalla prima sentenza viene dunque ribadito che i nostri video non erano diffamatori ma raccontavano vicende realmente accadute, per informare e richiamare l’attenzione di tutta la nostra categoria”.